Responsabile
Dr. Federico Messina
Si tratta di persone che hanno un BMI (indice di massa corporea) superiore a 40 quando il BMI normale è tra 19 e 35.
Numerosi studi a lungo termine hanno documentato che la chirurgia bariatrica offre una notevole riduzione del rischio di mortalità e del rischio di sviluppare nuove patologie associate (comorbilità) al sovrappeso e all’obesità.
La chirurgia bariatrica è l’unico trattamento in grado di determinare una perdita di peso significativa nel lungo termine in caso di obesità patologica. Tuttavia – da sola – non garantisce un’automatica e sicura guarigione, ma rappresenta ad oggi un efficace strumento di supporto alla necessità e alla determinazione della persona obesa di perdere l’eccesso di peso e di riuscire a mantenerlo nel lungo periodo, obiettivo quest’ultimo molto difficile da raggiungere con il solo approccio dietetico-comportamentale-conservativo.
Almeno i due terzi dei soggetti obesi patologici che hanno scelto un intervento bariatrico riescono a non recuperare almeno il 50% del peso in eccesso nell’arco di 10 anni e oltre, quando sono motivati a farlo e aderiscono alla terapia. La chirurgia bariatrica ha un rapporto costi/benefici particolarmente vantaggioso (sin dal primo anno di trattamento), e spesso consente un notevole risparmio sui costi socio-sanitari rispetto all’approccio conservativo. Tutti gli interventi possono essere eseguiti in laparoscopia, seguendo quindi una procedura mininvasiva; solo in rari casi selezionati, per condizioni dovute ad esiti chirurgici si preferisce un approccio tradizionale ad addome aperto.
La laparoscopia più che una tecnica chirurgica diversa, è un approccio chirurgico diverso. Si opera attraverso piccoli fori e con sistemi sofisticati come telecamere ad alta definizione, full HD, che consentono una visione superiore a quella dell’occhio umano.
I benefici per gli operati sono molti: la video laparoscopia nel periodo postoperatorio provoca minore dolore, permette una migliore respirazione e una maggiore facilità nei movimenti, e una più rapida ripresa lavorativa (dai 30 giorni della chirurgia tradizionale ai 15 giorni della laparoscopica; in casi di lavoro sedentario i tempi sono ulteriormente abbreviati); espone inoltre in maniera ridotta ad un rischio di laparocele, cioè di ernia lungo la ferita.
L’assenza di una grande incisione offre anche un migliore risultato estetico.